venerdì 23 novembre 2012

MOZIONE APPROVATA DAL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’ITE CARRARA DI LUCCA DEL 16.11.2012 A LARGA MAGGIORANZA (43 favorevoli, 5 contrari e 8 astenuti)

Il Collegio Docenti dell’ITE  “F. Carrara” di Lucca, nell’ambito della competenza generale in campo didattico prevista dall’art. . 7 del D.Lgs, n. 297/94,  esprime una  valutazione decisamente negativa dei  ddl di stabilità per il 2013 e del ddl Aprea – Ghizzoni  per le gravi ricadute sull’attività didattica.


Poiché ci viene chiesto continuamente di educare alla Cittadinanza e alla Costituzione e perché crediamo che è quel che si fa, non quel che si dice, che viene recepito dagli studenti  riteniamo che siano  proprio i comportamenti e i fatti ad avere una vera valenza educativa. Si cresce in un modo o in un altro a seconda dei comportamenti che si vedono, degli esempi che si hanno davanti. Quando, invece, quel che si dice e quel che si fa non coincidono si insegna solo ad essere ipocriti: quindi ora più che mai c’è bisogno di  fatti e non di parole.
In particolare, l’innalzamento a parità di stipendio di 1/3 dell’ orario di insegnamento frontale dei docenti (art. 3 Legge di stabilità per il 2013), tramite una  legge che invade una tipica materia contrattuale,

-             viola il principio di proporzionalità tra quantità del lavoro e retribuzione previsto dall’art.36 Cost;

-             non tiene conto del lavoro collegiale e, soprattutto, della preparazione delle lezioni, dell’aggiornamento individuale e collegiale, della preparazione e correzione dei compiti; contribuisce, quindi,  alla delegittimazione del lavoro dei docenti , con conseguenze negative anche sul piano relazionale e didattico nei rapporti con studenti e famiglie;

-              comporta un’ulteriore dequalificazione della scuola pubblica, sia per l’innalzamento del numero di classi e studenti per ogni docente ( e si tratta spesso  di “classi pollaio” cioè sovraffollate e non sicure), sia per l’obbligo di insegnare anche materie (che di fatto non si conoscono) in base solo alla laurea anche senza abilitazione

Inoltre, il ddl Aprea – Ghizzoni, approvato dalla Commissione Cultura della Camera in sede deliberante il 10.10.12    subordina il Collegio dei docenti al Consiglio dell’Autonomia, in cui entrano i privati anche con la possibilità di finanziamenti e, tramite il Nucleo di finta “autovalutazione”, costringe i docenti ad adattare la programmazione didattica alle prove Invalsi e quindi si viola l’art. 33 della Costituzione

Per segnalare come il lavoro dei docenti non si riduca alle 18 ore di insegnamento e per dare risalto alla propria posizione, il Collegio dei docenti , in linea con quanto sta accadendo in moltissime Istituzioni scolastiche in tutto il Paese, delibera :

-        di non effettuare visite guidate e viaggi di istruzione;

-   di non attivare le funzioni strumentali, salvo quella per l’orientamento;

-        di non attivare  in parte i  progetti proposti.

Il Collegio è consapevole delle problematiche connesse a tali decisioni, ma le considera indispensabili di fronte alla tendenziale dequalificazione della scuola pubblica e al potenziamento di quella privata. Le scelte assunte in questa seduta  sono tese ad un obiettivo comune a genitori, studenti, docenti, personale ATA e cittadini democratici: salvare l’Istituzione della Scuola Pubblica sancita dalla Costituzione (in particolare art. 33, 34 e 36)

lunedì 19 novembre 2012

“Paccata” di milioni alle scuole private grazie al Pd

By ilsimplicissimus
La notte porta milioni alle scuole private: 223 per la precisione, grazie a un emendamento alla legge di stabilità. Così mentre gli studenti protestano in piazza e i poliziotti tirano lacrimogeni (ma con traiettoria parabolica, come hanno puntigliosamente precisato) dal ministero di disgrazia e ingiustizia, il Parlamento invece di aumentare le risorse per la scuola pubblica si dedica alle elargizioni per quella cattolica che già si fa pagare sontuose rette . Un agguato dell’Udc o dei berluscones? Niente affatto: una gloriosa azione di commando del Pd che si è fatto complice di questo ennesimo svuotamento dell’istruzione pubblica.
L’emendamento è stato infatti presentato da Simonetta Rubinato , deputata veneta e sindaco di Roncade che ha preceduto di qualche anno la Puppato nella scalata al parlamento nazionale, ma sempre dentro un ambiguo groviglio catto-centrista. Ed eccola esultare: ”I relatori hanno accolto il mio suggerimento di far escludere questa somma dal patto di stabilità, trovando copertura nel fondo per la compensazione degli effetti finanziari, rendendola così effettivamente erogabile. E il governo è stato battuto. Una battaglia vinta a favore delle famiglie e in particolare della rete delle scuole paritarie che fa risparmiare allo Stato ogni anno, solo in Veneto, 500 milioni di euro”.
E’ un intrico di bugie perché gli enti pubblici veneti sono generossissimi in proprio con le scuole private: comuni che singolarmente spendono centinaia di migliaia di euro, Regione che scuce 14, 5 milioni di euro (2011) , mentre l’unica cosa che fa per la scuola pubblica è di regalare la bibbia agli scolari, tutta serie di scatole cinesi di contributi alle “paritarie” che alla fine raggiungono cifre astronomiche. Ma non è tanto il conto della spesa che la Rubinato nemmeno sa fare ciò che conta, è la logica classista e demenziale che viene nascosta sotto il capitolo del risparmio. A seguirla la Rubinato si sarà compiaciuta del fatto che la Regione Veneto – per risparmiare – abbia negato alle donne di oltre 65 anni i farmaci anticancro. E anzi sarà piuttosto contrariata perché Zaia piuttosto che fare la figura del becchino si è rimangiato la decisione non appena essa è stata resa nota. Seguire questa logica significa distruggere qual po’ di welfare che è rimasto come in effetti sta avvenendo.
Ma questa becchina della scuola pubblica dovrebbe solo vergognarsi assieme a tutto un sistema politico che foraggia con 223 milioni chi può permettersi di mandare i figli alle scuole private e riesce a trovare solo 200 milioni per l’assistenza ai disabili gravi. E credo che dovrebbe vergognarsi l’intero Pd che tace e fa il mendace. Del resto a Bologna si è alleato al Pdl e alla Curia nel tentativo di impedire il referendum proprio sui fondi alle private. Tutto ciò che si può dire e auspicare è che arrivi un Amen.

settimana di mobilitazione Liceo Cottini di Torino - Povera scuola

settimana di mobilitazione Liceo Cottini di Torino - Povera scuola

Vi inviamo la mozione con le decisioni assunte dall'assemblea sindacale del 13/11 (docenti e ata ) del Liceo artistico Statale RENATO COTTINI di Torino.
- Sostanzialmente per una settimana (19-23/11)renderemo visibile agli studenti e alle loro famiglie il lavoro "sommerso", astenendoci dalla didattica "frontale", spiegheremo i contenuti del ddl Ex Aprea, insomma cercheremo di fare controinformazione  (il discorso delle 18 ore e altri luoghi comuni sulla professione docente sono durissimi a moririe)  e fare quello che solitamente facciamo a casa di pomeriggio e sempre più spesso di sera, per valutare poi se attivare forme ulteriori di lotta (nel periodo dei Consigli di classe e udienza parenti).
- Chi di noi ha incarichi sta consegnando e facendo protocollare lettere di dimissioni temporanee dagli incarichi  (funzioni strumentali, coordinatori di classe, commissioni varie) - incolliamo di seguito il modello- e stiamo cercando il più possibile di lavorare insieme con gli ata e tenere i contatti con studenti e famiglie. Inoltre stiamo bloccando attività non essenziali e cercando di spiegare agli studenti il senso di questa forma di protesta. Gli studenti, nella settimana,  terranno assemblee a cui parteciperemo invitati da loro. - - Oscureremo il sito web della scuola e renderemo visibile solo la mozione.
- Sciopero : Alcuni di noi hanno scioperato il 14 molti lo faranno il 24 (andando anche a Roma). 
 
 Sempre più spesso constatiamo che agenzie educative, enti culturali vari, case editrici ecc ci fanno assurde e pressanti richieste di collaborazione didattica (aggiornamenti, partecipazione delle nostre classi a varie attività magari anche interessanti) a costo zero (per loro) ma che a noi costano molto anche solo in termini organizzativi  ( per via delle cattedre spezzatino, le tantissime incombenze che continuamente ci vengono affibbiate, la difficoltà di farci sostituire ecc. ) e stanno diventando impossibili da accogliere. Molti di noi stanno rispondendo con messaggi piuttosto duri e crediamo che tutti dovremmo farlo almeno in questa fase per far capire quanto la non--collaborazione della scuola comporti in termini di ricaduta - in molti casi anche economica (non parliamo poi del turismo scolastico)-
   Segnaliamo a chi usa facebook la pagina "Appello al Miur per la tutela della salute dei docenti" che sta raccogliendo adesioni per far emergere il problema delle condizioni di affaticamento che comporta il nostro lavoro - sulla base di seri, recenti studi medici (Lodolo d'Oria : http://www.orizzontescuola.it/news/inidoneit-dei-docenti-patologie-che-determinano) http://www.facebook.com/groups/noburnout/   
Stiamo anche ragionando sulla opportunità di richiedere che i medici "competenti" delle scuole, solitamente figure lontane e nemmeno note ai docenti, vengano a controllare la situazione nelle scuole, per esempio per quanto riguarda i problemi di disfonie e affaticamento mentale (non si parlava un tempo di "anno sabbatico"?) 
 
Segnaliamo anche una pagina dove un insegnante raccoglie immagini fotografiche del degrado dell'edilizia scolastica http://www.facebook.com/groups/273723676063413/
 
Infine, stiamo pensando di scrivere a  Gavosto per controbattere le sue dichiarazioni del 13/11 (la stampa, http://www.lastampa.it/2012/11/13/cultura/opinioni/editoriali/scuola-l-occasione-perduta-NIkLt6ekhF440jkpCLsyvI/pagina.html  )
 
 Buona mobilitazione a tutti 
 
Per l'assemblea sindacale :
Maria Grazia Alemanno
Marilena De Biase 
Paola Gomba
Andrea Venturino

Al dirigente Scolastico del Liceo ....
Al Collegio Docenti
Al Consiglio di Istituto
Oggetto: sospensione temporanea incarichi (.........) Prof. 
Facendo seguito alla mozione deliberata nell’assemblea sindacale del ...., il sottoscritto ........................................sospende per la settimana dal ..... al ... tutte le attività connesse con gli incarichi ............................(verbalizzazione, riunioni, ..........ecc.).
Inoltre, si riserva di procrastinare l’azione, nel caso in cui una nuova assemblea sindacale dell’istituto o il Collegio Docenti stesso deliberino nuove forme di protesta.
Ricorda a questo scopo che si asterrà dallo svolgere qualunque attività connessa.
Torino, .............2012                                          Prof.
 

ORARIO DOCENTI: ALCUNE COSE DA SAPERE



ALCUNE COSE DA SAPERE





1. Cosa c’è dietro le lezioni
Ogni docente ha un numero diverso di classi, di alunni, di compiti da preparare e da correggere; ma si può fare un calcolo di media del lavoro che serve per svolgere 18 ore settimanali di lezione in classe.




per una media di 5 classi








effettuare:


significa:

impiegando ogni mese:








preparazione delle lezioni


correzione compiti
per casa

preparazione compiti
in classe


correzione e valutazione compiti in classe

autoaggiornamento


- predisporre gli argomenti
- reperire e approntare i materiali  didattici (documenti,fotocopie,…)



- scegliere argomenti, temi, esercizi
- preparare i testi (redazione, impa-     ginazione, fotocopiatura)




- informarsi tramite quotidiani, rivi-ste, notiziari, web, …
-approfondire le materie di insegna-mento (letture, mostre, esposizioni)


        20 ore

     
       24 ore

          6 ore




       20 ore


42/56 ore











  per un totale di


 112/126      ore











112 ore mensili / 4 settimane sono       28 ore + 18 ore di lezione = 46 ore
145 ore mensili / 4 settimane sono ca. 32 ore + 18 ore di lezione = 50 ore





Un insegnante, dunque, mediamente impiega circa 50 ore alla settimana per svolgere con serietà la propria professione, assolvendo alla funzione docente prevista dal Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori (artt. 42/1995 e 24/1999).
2. Cosa c’è oltre alle lezioni
Il CCNL prevede, inoltre, le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti costituite da:




- riunioni del Collegio dei docenti
- attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno
- informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali,     quadrimestrali e finali


40 ore annue






-attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione


40 ore annue







-svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione


non quantificabile







per un totale di circa

120 ore annue








Ai tempi calcolati più sopra vanno, perciò, aggiunte circa 10 ore al mese.


3. Cosa c’è dietro ad un viaggio di istruzione (la “gita”)

Per portare una classe in viaggio di istruzione, un insegnante deve:




-       preparare l’itinerario (calibrandolo sulle attività didattiche, le conoscenze, gli obiettivi degli studenti)
-       documentarsi (usando guide turistiche, libri vari, opuscoli, internet, …)
-       assolvere agli obblighi burocratici interni (modulistica, permessi, relazioni preventive e consuntive, comunicazioni alle famiglie)
-           assolvere agli obblighi “esterni” (raccolta e gestione delle quote di partecipazione, controllo biglietti e prenotazioni, rapporti con agenzie di viaggio e alberghi, prenotazione di visite guidate e ingressi a musei e mostre)
-       effettuare un servizio di guida nei luoghi di visita, svolgendo attività didattica fuori dall’aula
-       assicurare la sorveglianza degli alunni 24 ore su 24





Si tratta, quindi, di un lavoro da tour operator, guida e accompagnatore turistico.

La retribuzione per tale attività è: € 0!

APPELLO DEL COORDINAMENTO SCUOLE TERNI ALLA MOBILITAZIONE



Il 16 novembre si è costituito il COORDINAMENTO SCUOLE DI TERNI che invita i lavoratori delle scuole della provincia, docenti ed ATA, precari e precarizzati, gli studenti e i genitori a partecipare alle iniziative contro la legge di stabilità e la legge 953 (ex Aprea). I docenti presenti hanno deciso di riconvocarsi in assemblea in data 30 novembre alle h. 16.30 presso la sala Laura della Siviera in via Carrara 2.
I docenti delle scuole SMS L. da Vinci - Orazio Nucola, SMS B. Brin, Liceo Ghandi-Narni, LSU Angeloni, IPSIA, IISAG, LS  DONATELLI, IISPTC CASAGRANDE-CESI  chiedono:
1.       il ritiro immediato dei provvedimenti sulla scuola contenuti nel DdL di stabilità
2.       Il rinnovo del CCNL scaduto nel 2009 e l’adeguamento delle retribuzioni ai parametri europei;
3.       L’immediato  riconoscimento economico degli scatti di anzianità.
Il COORDINAMENTO SCUOLE DI TERNI propone le seguenti forme di lotta ( da adottare in toto o solo in parte):
1.  blocco delle attività extracurricolari (coordinamento di classe e di dipartimento, progetti, commissioni, uscite e viaggi di istruzione, colloqui pomeridiani con i genitori e tutto quanto non espressamente previsto dal CCNL);
2.  blocco delle nuove adozioni dei libri di testo;
3.  organizzare giornate di autogestione delle scuole insieme agli studenti, durante le quali i docenti svolgano attività didattica alternativa spiegando agli studenti e alle famiglie la gravità dell’ attacco in corso alla scuola pubblica e l’importanza della sua difesa;
4. convocare assemblee RSU in orario di lavoro per discutere delle forme di mobilitazione;
5.  valutare il blocco degli scrutini del primo quadrimestre e finali;
6.  rifiuto di collaborare ai test INVALSI;
7.  organizzare lezioni pubbliche nelle piazze della città e una manifestazione cittadina insieme a studenti, genitori e cittadini.
8.   partecipare allo sciopero nazionale della scuola del 24 novembre.
Ancora tagli agli organici. Otto anni di blocco sugli stipendi (con perdita dal 2006 del 25% del potere d’acquisto), senza più nemmeno l’indennità di vacanza contrattuale.Un patente disprezzo per il quotidiano lavoro dei Docenti che ha spinto la nostra classe politica ad ipotizzare un aumento di sei ore di insegnamento settimanale a parità di stipendio con lo scopo dello smantellamento della scuola statale, mentre continuano i finanziamenti alle scuole private (223 milioni di euro). Se pure questa nefasta ipotesi sembra rientrata per la netta opposizione dei docenti, rimangono però i tagli di 160 milioni di euro alla scuola pubblica, mentre si confermano le gigantesche spese militari e i privilegi per le caste di potere.
La nostra preoccupazione di docenti va anche alla prossima trasformazione in legge del Ddl 953 (ex disegno di legge Aprea) sulla “Autonomia statutaria delle Istituzioni Scolastiche”. Questa legge al posto dell’attuale Consiglio d’Istituto prevede la creazione di un «consiglio dell’Autonomia» di cui non farà più parte il personale non docente della scuola, al posto del quale troveremo invece «membri esterni, scelti fra le realtà culturali, sociali, produttive, professionali e dei servizi, in numero non superiore a 2 […]» (art. 4). La logica della convenienza privata e della clientela si sostituirà così al controllo democratico dell’interesse collettivo, perché ogni scuola sarà esposta ai poteri forti presenti nel territorio. Ogni Consiglio dell’Autonomia elaborerà uno «Statuto autonomo», diverso per ciascuna delle diecimila scuole italiane. Lo Stato non garantirà più le pari opportunità degli studenti nell’esercizio del diritto allo studio.
Lo Statuto definirà inoltre in ogni scuola le regole secondo cui studenti e genitori avranno il diritto di partecipare; cancellando così il Decreto Legislativo 297/94 (Testo Unico sulla scuola) che finora dettava le norme sugli organi collegiali che hanno dato voce a tutte le componenti della scuola.
Lo Statuto autonomo di ogni singola scuola scavalcherà le competenze didattiche dei Docenti e la loro libertà di insegnamento (art. 6 c. 4) e verrà istituito un «nucleo di autovalutazione» di cui faranno parte membri esterni, che giudicheranno in collaborazione con l’Invalsi (art.8). L’articolo 10 prevede l’opportunità di «ricevere contributi da fondazioni finalizzati al sostegno economico delle loro attività»; tali soggetti avrebbero il proprio posto nel Consiglio dell’Autonomia, condizionandone le scelte, secondo criteri altri rispetto a quelli della libertà di ricerca, di pensiero, di insegnamento, di apprendimento, sancita dalla Costituzione.
Alla gravità del progetto si aggiunge la gravità del metodo usato per farlo diventare legge dello Stato. Infatti il 4 aprile 2012 la Camera ha trasferito il testo unificato alla VII Commissione Cultura in sede legislativa. Di conseguenza, il testo unificato sarà reso legge a tutti gli effetti dalla Commissione e non dal Parlamento.

La Scuola Statale, rimane l’unica libera e l’ultimo baluardo di resistenza della formazione critica.